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Comunicato stampa A LEZIONE DI MARE

COMUNICATO STAMPA

L’Associazione Centro Studi Documentazione e Ricerca Le Sciaje e il sindacato studentesco Link Taranto presentano una giornata di seminari che porterà nella città di Taranto contenuti di altissimo livello scientifico, tecnico e culturale inerenti l’ambiente marino e le attività umane ad esso connesse.

Scopo principale dei seminari é sedimentare nuovamente l’idea del mare come patrimonio inscindibile dalla vita sociale, produttiva ed economica di Taranto. Soprattutto, però, da considerare come volano di crescita futura della città attraverso lo sviluppo di attività produttive e turistiche che si integrino con un innovativo approccio indirizzato verso la tutela e la sostenibilità.

E’ per questo che la prima giornata di incontri, prevista per venerdì 24 febbraio 2012 dalle ore 9 alle 13 presso la Sala di Rappresentanza della sede universitaria ionica dell’ex Convento di San Francesco in Via Duomo, Città Vecchia di Taranto, mira a coniugare la descrizione di esperienze di corretta gestione delle attività costiere in Puglia con l’analisi delle prospettive per il futuro del Mar Piccolo e di attività storiche per la nostra città come la molluschicoltura, fornendo elementi di conoscenza degli strumenti tecnico-giuridici ed ecologici necessari per pianificare una fruizione sostenibile degli ambienti costieri.

Nello specifico, si prevedono i seguenti interventi:

La gestione della costa e le Aree Marine Protette (Prof. Simonetta Fraschetti, Università del Salento)

I regolamenti di gestione delle AMP: l’esperienza di Porto Cesareo (Dott. Paolo D’Ambrosio, Direttore AMP Porto Cesareo)

Lo stato delle risorse demersali nello Ionio settentrionale (Dott. Roberto Carlucci, Università degli Studi di Bari);

Le attività produttive in Mar Piccolo (Dott. Giovanni Fanelli, CNR – IAMC – U.O. di Taranto);

La molluschicoltura tarantina: studio di settore e prospettive per il futuro (Dott. Giuseppe Portacci ed Emilio Palumbo, AGCI Pesca di Taranto).

Apertura lavori e moderatore: Dott. Giulio Farella, responsabile scientifico Ass. CSDR Le Sciaje

Chiusura lavori: Angelo Cannata, Presidente Associazione CSDR Le Sciaje.

 

Iniziativa sviluppata nell’ambito del Progetto “Le SCIAJe – Storia Cultura Innovazione Ambiente Jonico“, vincitore del concorso Principi Attivi 2010 – Giovani Idee per una Puglia migliore.

Con il Partenariato del Centro Ittico Tarantino s.p.a.

Info: www.lesciaje.it – www.linktaranto.it


 

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LE SCIAJE all’Isola che Vogliamo…WINTER EDITION!

COMUNICATO STAMPA

Nell’ambito della rassegna “L’Isola che Vogliamo…Winter Edition” del prossimo sabato 18 febbraio l’Associazione “Centro Studi Documentazione e Ricerca Le Sciaje, vincitrice del concorso “Principi Attivi 2010” istituito dalla Regione Puglia, presenterà alla cittadinanza il catalogo dell’Esposizione Permanente della Mitilicoltura Tarantina “Il Tempo del Mare”. Il testo racchiude i contenuti delle visite guidate svolte all’interno dell’Esposizione, col fine ultimo di mettere insieme e divulgare la memoria della marineria tarantina e ciò che oggi rappresenta la “risorsa mare” per Taranto, nella consapevolezza che la cultura del mare costituisce ancora oggi elemento fondamentale della vita tarantina.

Allestita dal Centro Ittico Tarantino all’interno della Torre dell’Orologio, storico monumento della Piazza Fontana in Città Vecchia, in collaborazione con IAMC-CNR Talassografico “Attilio Cerruti” e Comune di Taranto, l’Esposizione è stata inaugurata l’11 dicembre 2010. Da subito è stato reso fruttuoso il partenariato tra il Centro Ittico Tarantino e l’Associazione “CSDR Le Sciaje”, che ha curato gli approfondimenti culturali, le visite guidate e l’organizzazione di eventi all’interno della stessa.

Saranno presenti il dott. Massimo Giusto, presidente del Centro Ittico Tarantino, e Giuseppe Musolino di Asterisco Media&Comunicazione, autore del progetto grafico del catalogo.
Appuntamento, pertanto, a sabato 18 febbraio alle ore 19 presso la Torre dell’Orologio in Piazza Fontana, Città Vecchia di Taranto. A seguire, sarà possibile partecipare a visite guidate curate dall’Associazione “CSDR Le Sciaje” all’interno dell’Esposizione, che rimarrà aperta fino alle 22.

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A LEZIONE DI MARE!

L’Associazione “Centro Studi Documentazione e Ricerca Le Sciaje” e il sindacato studentesco Link Taranto presentano una giornata di seminari che porteranno nella città di Taranto contenuti di altissimo livello scientifico, tecnico e culturale inerenti l’ambiente marino e le attività umane ad esso connesse.

Scopo principale dei seminari é sedimentare nuovamente l’idea del mare come patrimonio inscindibile dalla vita sociale, produttiva ed economica di Taranto. Soprattutto, però, da considerare come volano di crescita futura della città attraverso lo sviluppo di attività produttive e turistiche che si integrino con un innovativo approccio indirizzato verso la tutela e la sostenibilità.

E’ per questo che la prima giornata di incontri, prevista per venerdì 24 febbraio 2012 dalle ore 9 alle 13, mira a coniugare la descrizione di esperienze di corretta gestione delle attività costiere in Puglia con l’analisi delle prospettive per il futuro del Mar Piccolo e di attività storiche per la nostra città come la molluschicoltura, fornendo elementi di conoscenza degli strumenti tecnico-giuridici ed ecologici necessari per pianificare una fruizione sostenibile degli ambienti costieri.

Nello specifico, si prevedono i seguenti interventi:

La gestione della costa e le Aree Marine Protette (Prof. Simonetta Fraschetti, Università del Salento)

I regolamenti di gestione delle AMP: l’esperienza di Porto Cesareo (Dott. Paolo D’Ambrosio, Direttore AMP Porto Cesareo)

Lo stato delle risorse demersali nello Ionio settentrionale (Dott. Roberto Carlucci, Università degli Studi di Bari);

Le attività produttive in Mar Piccolo (Dott. Giovanni Fanelli, CNR – IAMC – U.O. di Taranto);

La molluschicoltura tarantina: studio di settore e prospettive per il futuro (Dott. Giuseppe Portacci ed Emilio Palumbo, AGCI Pesca di Taranto).

A seguire dibattito e tavola rotonda.

 

Iniziativa sviluppata nell’ambito del Progetto “Le SCIAJe – Storia Cultura Innovazione Ambiente Jonico” finanziato dalla Regione Puglia – Principi Attivi 2010.

Con il Partenariato del Centro Ittico Tarantino s.p.a.

 

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Terra & Mare

Pubblichiamo il comunicato dell’Associazione TERRA DELLE GRAVINE che domani, domenica 5 febbraio, sarà nostra graditissima ospite alla Torre dell’Orologio:

Domenica 5 febbraio si terrà l’assemblea annuale dell’associazione culturale Terra delle Gravine. Il luogo prescelto per quest’anno è quanto mai prestigioso: la Torre dell’Orologio in Piazza Fontana, che, a partire del Settecento, si affiancò alle tradizionali campane delle chiese per scandire il tempo del mercante nel luogo tradizionalmente dedicato ai commerci ed alle transazioni d’affari.

La Terra delle Gravine sarà ospite dell’associazione “Centro Studi Documentazione e Ricerca Le Sciaje”, che cura approfondimenti culturali, visite guidate ed eventi all’interno dell’Esposizione “Il Tempo del Mare”, allestita all’interno della Torre dal Centro Ittico Tarantino s.p.a. in collaborazione con IAMC-CNR Istituto Talassografico “Attilio Cerruti” e Comune di Taranto.

Con l’occasione, a partire dalle ore 10.30, i partecipanti all’assemblea saranno guidati dai responsabili de Le Sciaje a visitare sia lo storico monumento sia l’esposizione IL TEMPO DEL MARE.

Seguirà la proiezione del documentario IL PAESAGGIO PERDUTO, realizzato dall’associazione Terra delle Gravine.

In circa mezzora il video riporta in vita quello che dai viaggiatori del Grand Tour era considerato uno dei più bei paesaggi mediterranei, quello che circondava la città storica di Taranto rinserrata sino all’Unità d’Italia all’interno della sua isola. Il video fa rivivere i giardini, le casine di villeggiatura, le prime ville di delizia, le antiche masserie, gli orti ed i vigneti rigogliosi che fiancheggiavano le principali strade che si dipanavano dai due punti di ingresso ed uscita, Porta Napoli e Porta Lecce. Si conclude con le profonde trasformazioni urbanistiche subite dall’immediato suburbio a far data dalla Unità d’Italia, ed in particolare con la costruzione del Regio Arsenale Militare, fatale promessa di un futuro industriale che oggi mostra tutti quanti i suoi paradossi ed i suoi limiti.

Seguiranno i veri e propri lavori dell’assemblea associativa.

 

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I nostri primi 8 mesi!

Eccovi il report ad 8 mesi dall’inizio delle attività del progetto LE SCIAJe, vincitore del bando regionale Principi Attivi 2010!

Il progetto “Le SCIAJe” è nato con l’intenzione di avviare un percorso culturale finalizzato al recupero e la tutela del patrimonio della pesca e della mitilicoltura nei mari di Taranto. La dispersione di riferimenti oggettivi riguardanti la civiltà marinara autoctona e tradizionale, elemento costitutivo dell’identità culturale jonica, rischia di cancellare le tracce di radici storiche da ritenere, invece, patrimonio per un futuro sviluppo della città di Taranto. Il progetto vuole stimolare un rilancio della città di Taranto attraverso la riscoperta delle radici marinare, troppo rapidamente sostituite dalle scelte egemonizzanti della cantieristica navale militare e della grande industria come uniche fonti di sviluppo degli ultimi 150 anni, con particolare riguardo alla Città Vecchia, storico fulcro della marineria tarantina.
I principali obiettivi del progetto sono riscoperta, tutela e valorizzazione della cultura marinara jonica e promozione di idee per una fruizione innovativa e sostenibile del mare tarantino.

Negli scorsi 8 mesi, la vita associativa è stata caratterizzata dalla collaborazione nata in virtù della partnership sottoscritta con il Centro Ittico Tarantino. Tale collaborazione si è sviluppata nell’ambito dell’Esposizione Permanente sulla Mitilicoltura Tarantina “Il Tempo del Mare”, allestita presso la Torre dell’Orologio in Piazza Fontana a Taranto. Le attività progettuali hanno trovato riscontro pratico nell’implementazione dell’allestimento, nell’ideazione di un percorso tematico, nella gestione di visite guidate, eventi culturali ed approfondimenti tematici, come i “Giovedì alla Torre”, ciclo di incontri svolti  all’interno della Torre dell’Orologio durante le scorse festività natalizie, che hanno previsto approfondimenti tematici, allestimenti fotografici e spazi di discussione e dibattito.

In questi mesi di attività più di mille visitatori e decine di scolaresche e gruppi organizzati hanno usufruito del lavoro di riscoperta della cultura marinara tarantina portato avanti all’interno della Torre. Ciò sta puntando a favorire una visione urbana sostenibile mirata a riscoprire una Taranto sorretta, circondata e permeata dai suoi due mari, in un rapporto di reciproco rispetto, nonché rigenerando le attività culturali e sociali nella Piazza Fontana, un tempo principale agorà della città poi tristemente relegata ad un ruolo marginale. Inoltre, la Torre ha ospitato un numero di visitatori comparabile con quelli delle principali risorse museali della città, su cui spiccano Il MarTa ed il Castello Aragonese, il che, insieme alle altre attività progettuali finora svolte, ha permesso all’Associazione “Le Sciaje” di ritagliarsi un ruolo di tutto rispetto nell’ambito dell’offerta culturale e turistica della città.

I prossimi mesi saranno dedicati ad ulteriori implementazioni dell’esposizione ed all’organizzazione di eventi culturali e scientifici, al fine di continuare a portare avanti una visione innovativa della città e del suo rapporto col mare. Eventi già svolti anche al di fuori dell’Esposizione, come nel caso dell’allestimento della mostra fotografica “Il Tempo e il Mare: mostra sulla cultura marinara a Taranto” nell’ambito della VII Rassegna Provinciale del Volontariato e della Solidarietà, svolta a Taranto il 3-4 dicembre 2011. I contenuti delle visite tematiche, inoltre, saranno oggetto di prodotti editoriali e multimediali previsti nell’ambito del Progetto, ad oggi in fase di ultimazione.

Inoltre, verranno ultimate le attività progettuali con l’organizzazione di ulteriori eventi culturali, scientifici e divulgativi nonché con la pubblicazione (cartacea e multimediale) di lavori che racchiudano i risultati delle nostre attività di ricerca. Sarà inoltre implementata la rete di contatti e collaborazioni sviluppata dall’associazione durante i mesi di attività, sia a livello locale, come con l’organizzazione de “L’Isola che vogliamo”, parte dell’associazionismo culturale ed ambientalista e la delegazione del FAI – Fondo Ambiente Italiano, che nazionale, nell’ottica di predisporre attività progettuali da portare avanti nel breve-medio termine. Attività che potranno rafforzare ulteriormente il ruolo dell’associazione, realtà ormai consolidata sul territorio ma desiderosa di crescere ancora, nonché garantire al progetto il giusto proseguimento dopo il suo termine ufficiale.

09 gennaio 2012

 

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I cittadini del futuro ospiti de Le Sciaje!

 

 

 

 

 

 

 

62 bambini armati di taccuini e macchine fotografiche. Un susseguirsi di voci a riecheggiare nel silenzio degli antichi vicoli. Piccoli passi che marciano verso il futuro interrogando e scoprendo il proprio passato. Mani alzate per saperne di più, occhi meravigliati e desiderosi di osservare, di cercare.

Loro, i cittadini del futuro, sono stati accompagnati da noi all’interno dell’Esposizione IL TEMPO DEL MARE!

Su TARANTO LIDER la sintesi della giornata, tra i vicoli della Città Vecchia alla ricerca del futuro!

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Parlano di noi! – cap 2

Siamo di nuovo su Siderlandia!

Dentro la città vecchia

di Francesca Razzato

Angelo Cannata, del centro studi documentazione e ricerca “Le Sciaje”, ci racconta le condizioni del quartiere Città Vecchia dal punto di vista privilegiato di chi quotidianamente si spende per sottrarlo al degrado sociale e culturale.
Il presidio, che l’associazione “Le Sciaje” cura da ormai un anno all’interno della “Esposizione Permanente sulla Mitilicoltura Tarantina” nella Torre dell’Orologio di Piazza Fontana a Taranto Vecchia, rappresenta un osservatorio importante e un punto di partenza per promuovere, attraverso lo scambio, la contaminazione e il rispetto dell’alterità con la gente del posto e con le realtà dell’associazionismo, la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale.

La rinascita di un Quartiere necessita sicuramente di interventi urbanistici di riqualifica, assolutamente indispensabili; ma come si evince dalle parole di Angelo, la rinascita di questo quartiere, non può avvenire senza la riappropriazione della propria storia e della propria cultura, che devono essere percepite come strumento di sviluppo e fondamenta indispensabili per un’altra Taranto possibile.

 

L’attività dell’associazione “Le Sciaje”, come curatori delle visite guidate all’interno della “Esposizione Permanente sulla Mitilicoltura Tarantina” nella Torre dell’orologio in città vecchia, funge ormai da punto di riferimento culturale del quartiere. Dal vostro punto di vista privilegiato, qual è la fotografia delle condizioni che il quartiere vive?

La gente della città vecchia ha una grande dignità, che ci coinvolge profondamente. Ma la fotografia generale non è positiva. Dal punto di vista sociale ci sono profondi disagi dovuti agli “shock” culturali che questa gente ha subito. Le cause, secondo me, sono riconducibili agli annunci e alle promesse della propaganda politica, parzialmente realizzate e poi vanificate, e all’isolamento e provincialismo culturale .
Dal punto di vista economico, la povertà è largamente diffusa, con i disagi che ne conseguono. I diritti fondamentali, come quello dell’acqua corrente, ad esempio, ancora non vengono garantiti del tutto, nonostante i recenti lavori dell’acquedotto pugliese. Se le abitazioni non sono dotate di cisterne e di idrovore, l’acqua cessa di uscire dai rubinetti già dalle primissime ore pomeridiane.
L’emancipazione personale non passa, per molti giovani, attraverso la formazione scolastica: spesso in giovanissima età i ragazzi vengono spinti a costruirsi una famiglia, nonostante le difficoltà legate ad una maturità non raggiunta, e ad un’assente stabilità economica. A questo si aggiunge la volontà di raggiungere una legittima dignità di vita. Questo, spesso, porta le famiglie ad indebitarsi e conseguenzialmente, in alcuni casi, a delinquere per sanare i debiti e per supplire alle carenze economiche.
Dal punto di vista culturale, negli ultimi tempi, si è creato un certo interesse nei confronti della città vecchia, da parte dell’associazionismo e delle istituzioni, che è da considerare positivamente.
Quello che con l’associazione “Le Sciaje” ci preme sottolineare, attraverso il nostro impegno, è che qualsiasi operazione culturale e sociale deve necessariamente avere una progettualità e una continuità nel tempo; la sua costruzione, poi, non può prescindere dal coinvolgimento della popolazione che abita oggi questo luogo.

Il coinvolgimento della popolazione è uno dei momenti più importanti per il progetto “Le Sciaje”. In che modo siete riusciti coinvolgere la gente del quartiere?

L’aver vinto il bando di “Principi Attivi”, ci ha permesso di essere presenti con una certa continuità alla Torre dell’Orologio. Questo ha permesso che il nostro progetto venisse conosciuto sul territorio. Lo stesso nome de “Le Sciaje” rievoca i tempi passati in cui il nostro Mar Piccolo era molto pescoso e ricco di risorse ittiche; i frutti del mare venivano coltivati dagli operatori proprio lungo le peschiere in spazi denominati Sciaje, i giardini del mare.
L’opera meritoria di questa Amministrazione Comunale, che ha rimesso in funzione l’orologio della torre da lungo tempo inattivo, ha dato la possibilità a tutta la cittadinanza di riascoltare lo storico rintocco di campana che per decenni ha scandito il tempo e la vita di chi abitava e viveva piazza Fontana e il quartiere, in particolare la parte della marina dei pescatori.
E allora ecco riaffiorare i ricordi collettivi della comunità Tarantina, come racconta anche la poesia “u relogge da chiazze”: quella delle quattro del mattino che decretava l’avvio del mercato sia nella piazza che sotto la pensilina della dogana, la campana delle otto del mattino, che avvisava i più piccoli dell’ora di andare a scuola, quella delle sette la sera dell’orario del rientro da una lunga e faticosa giornata di lavoro.
Ricordi collettivi che ci permettono di socializzare e condividere la storia e il folklore della gente di Taranto, che per generazioni ha abitato le zone più vivaci del nostro centro storico.
Rievocare questo antico scandire del tempo ci permette di far riaffiorare i ricordi, di raccogliere queste memorie dimenticate e di ricostituire la storia del luogo attraverso le testimonianze e i racconti di chi lo abita ancora oggi.
Questo coinvolgimento è possibile solo intessendo rapporti umani profondi, basati sullo scambio e sulla contaminazione, sull’empatia e sul rispetto dell’alterità.

L’Università nell’ex-convento S. Francesco, sebbene rappresenti un’occasione di crescita importantissima, corre il rischio di rimanere isolata dal contesto della città vecchia.
Quali potrebbero essere le iniziative da promuovere per cercare di superare questo isolamento e creare un legame tra l’Università e il suo contesto?

La presenza dell’ università rappresenta una grande conquista per la città vecchia. Affinché essa non resti isolata è necessario, secondo me, che il contesto in cui si trova venga riqualificato in modo da essere reso attraversabile. Le “ombre” della città vecchia, quelle zone non praticabili e sconosciute, corrispondono a circa metà del quartiere.
Inoltre, lo sviluppo di una microeconomia di piccoli negozi e attività, come già si sta avvenendo, può essere una spinta importante, sia per la gente del quartiere, sia per chi lo frequenta senza abitarci.

Quest’anno ci sono le elezioni amministrative ed è facile prevedere che si verificherà il solito rincorrersi di promesse. Secondo voi, al di là della propaganda, di quali interventi avrebbe bisogno la città vecchia?

In città vecchia tutte le edicole sono state chiuse e non è possibile acquistare un giornale. Un’idea potrebbe essere quella di collocare all’interno di un palazzo comunale un’emeroteca, o comunque destinare uno spazio per la rassegna stampa, come per esempio una bacheca pubblica dove leggere notizie che riguardano la città. E’ impossibile pensare che la democrazia possa essere esercitata in un luogo in cui l’informazione è completamente assente.
Inoltre, sarebbe fondamentale riportare l’acqua nel quartiere (in alcune zone viene a mancare alle tre del pomeriggio) e garantire i servizi igienici essenziali. Le idee da suggerire sono molteplici, come gli interventi che dovrebbero essere intrapresi. In generale pensiamo che questo quartiere non debba più essere considerato il luogo della “cattiva coscienza” del tarantino. Questo è il luogo della nostra storia più antica, che deve essere ricostruita e valorizzata.

A un anno dall’ inizio della vostra esperienza associativa, quali sono i progetti e le iniziative che pensate di costruire per il futuro?

L ‘esperienza del progetto “Le Sciaje”, grazie alla sinergia con altre associazioni, ha scatenato una certa dinamicità nel territorio, e un interesse verso la valorizzazione di una delle risorse più importanti per la nostra città: il mare.
Per il futuro vorremmo che l’esperienza avuta all’interno della Torre dell’orologio diventi paradigmatica. Ci piacerebbe che altri spazi abbandonati al degrado venissero riqualificati e riportati alla “vita”, come le lancette dell’orologio della torre che ci ospita.
Inoltre, stiamo organizzando dei seminari di approfondimento sul comparto pesca e mitilicoltura, che si svolgeranno all’interno dell’Università. In primavera ci piacerebbe promuovere delle iniziative presso il fiume Galeso, per continuare ad affrontare il problema della fruibilità del Mar Piccolo.
Molto bolle in pentola, e siamo ansiosi di costruire, un passo alla volta, attraverso il nostro entusiasmo e a quello di chi ci circonda, un “destino” diverso per questa città.

Per info:
http://www.lesciaje.it/

 

 

 

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Parlano di noi! – cap 1

In questi mesi la vita associativa de “Le Sciaje” è stata anche caratterizzata da numerosi interventi sulla stampa, cartacea e non, locale e non.
E’ tempo di raccoglierli sul sito! a partire da questo bell’articolo apparso su Siderlandia la scorsa estate:

Sulle vie del mare

di Francesca Razzato


La bella stagione è giunta, e con essa anche quell’irrefrenabile voglia di abbandonare la città e riversarsi sul litorale, per sfuggire alla morsa del caldo torrido che arroventa palazzi e strade, e godere del mare e del sole.
Il mare, protagonista indiscusso dei nostri agognati momenti di relax, è però un attore che sa interpretare molti ruoli, alcuni dei quali straordinari e troppo spesso dimenticati o sottovalutati.
Il mare come custode del passato, del presente e del futuro della terra che bagna e abbraccia, come infinito contenitore delle storie e delle esperienze degli uomini e delle donne che di esso e con esso sono vissuti. Il mare come madre ancestrale della terra che avvolge, primordiale origine della vita. Il luogo dell’infinito per eccellenza, in cui lo sguardo di chiunque si perde, e si ritrova arricchito.
Per approfondire e meglio capire qual è lo straordinario valore del mare, in relazione ad una città che da “Due Mari” è bagnata e la cui vita e sopravvivenza da essi non può o non dovrebbe scindersi, è stato utile e significativo l’incontro avvenuto con due giovani esploratori della storia e delle tradizioni marinare e non solo, della città di Taranto.
Parliamo di un ecologo marino e di un sociologo, Giulio Farella ed Angelo Cannata. I due, spinti dalla comune passione per la Città Vecchia hanno stilato un progetto, risultato vincitore del bando Principi Attivi della regione Puglia. Il progetto ” Le sciaje” , acronimo di “storia, cultura, innovazione, ambiente jonico”, fonde in se le anime delle distinte formazioni dei suoi genitori . L’anima storico-sociale che ha l’obbiettivo di ricostruire attraverso la partecipazione, la storia di Taranto in relazione alla società marinara, coinvolgendo gli enti di formazione e di ricerca (le scuole e le università), con l’idea di una nuova gestione dei quartieri sul mare; e l’anima scientifico-ambientale con l’obbiettivo di creare una nuova concezione della fruizione delle risorse ittiche e dello sfruttamento dell’ambiente marino, secondo le dinamiche della sostenibilità.
Un singolare e interessantissimo assaggio di questa idea innovativa, ci viene da loro offerto attraverso la visita guidata dei luoghi del mare, un tempo luoghi della vita dei pescatori, ora dilaniati dall’inerosarabile trascorrere dal tempo, da cui nessuno mai fin ora li ha sottratti.
La storia di Taranto degli ultimi 150 anni è una storia di “strappi”, che hanno privato la città della sua vocazione marinara. Dall’unità d’ Italia con la trasformazione da città di mare a città di cantieristica navale e militare, fino ad anni più recenti con la traformazione in città industriale.
Le Sciaje, come spiegano Giulio e Angelo, erano i giardini del mare in cui venivano coltivate le ostriche, smantellate per le esigenze dell’arsenale militare, ora scomparse. Esse diventano il simbolo della storia e delle tradizioni perdute, del territorio e della cultura espropriati senza criterio.
I segni di questa espropiazione si ritrovano anche in momenti storici particolari, ad esempio durante il fascismo, quando nel 1934 le abitazioni del quartiere Turripenne della città vecchia furono demolite radicalmente, per essere poi sostituite da case popolari la cui architettura è assolutamente discordante con il contesto, e gli abitanti (oltre 6000) allontanati. L’intento di spezzare le reni ad un quartiere culturalmente e socialmente coeso con se stesso, appare evidente. Lo testimonia Cataldo Portacci, ottantacinque anni appena compiuti che a Turripenne ci è nato. Nei suoi occhi risplende ancora la luce di chi del mare è vissuto. La sua voce è ricca di nostalgia per quella vita passata, ma piena di speranza perchè quel bagaglio di vita, storie ed esperienze non venga disperso. Faceva il maestro d’ascia Cataldo, lavorava il legno a Porta Napoli e costruiva le barche e i pali delle cozze per i pescatori.
In quei vicoli stretti che sempre guardano il mare si consumavano vite semplici ed esemplari. Viene naturale tuffarsi nel passato e immaginare Cataldo e chi come lui, in quei luoghi, in quelle case un po’ strette e anguste ma colme di valori; immaginare l’avvicendarsi delle esistenze della gente di mare. Emerge inesorabile la nostalgia per qualcosa, che per moivi anagrafici non si è mai vissuto.
Viene naturale poi, ritornare al presente, ed è un tuffo questo da un altezza troppo elevata, l’acqua diventa marmo. E’ sufficiente guardarsi intorno: le case che prima costodivano quel patrimonio straordinario di cultura e storia stanno crollando, sul quell’eccezionale tesoro ambientale che è il Mar Piccolo incombe un Mostro d’Acciaio che tutto fagocita e niente restituisce che non sia altamente pericoloso per la terra, il cielo e il mare e per gli esseri viventi, tutti.
Un senso di impotenza e sconforto domina su ogni emozione. Ma è uno stato d’animo poco durevole: ci sono Cataldo, Giulio, Angelo, il loro progetto e tante altre realtà che esistono e che con modalità diverse, hanno gli stessi obbiettivi. Uno dei progetti ambiziosi dell’associazione “le Sciaje” vorrebbe essere proprio quello di costruire una rete tra le realtà che vogliono tutelare il mare dalla sua storia al suo sfruttamento.
L’idea che tra questi coraggiosi “pirati” potremmo esserci anche noi, per espropriare un bottino che contiene più di un secolo di storia, cultura e rispetto per l’ambiente, è assolutamente entusiasmante!

 

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Le Sciaje alla Radio!

Siamo stati ospiti di RADIO WEB SENSIBILE, durante la VII puntata della prima web radio libera e concreta di Taranto!

Ascoltala!

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I giovedì alla Torre – Il nostro resoconto

Si sono conclusi gli appuntamenti dei “Giovedì alla Torre”, ciclo di incontri previsti all’interno della Torre dell’Orologio per ogni giovedì delle scorse festività natalizie. Appuntamenti che hanno previsto approfondimenti, allestimenti fotografici e spazio aperto a chiunque volesse offrire un contributo di esperienze ed idee.

L’Associazione “Centro Studi Documentazione e Ricerca Le Sciaje”, promotrice dell’evento, ha avviato da alcuni mesi un percorso finalizzato al recupero e tutela del patrimonio della civiltà della pesca e di valorizzazione della risorsa Mare a Taranto, risultato vincitore del concorso “Principi Attivi 2010 – Giovani Idee per una Puglia Migliore” della Regione Puglia.

Sede degli incontri è stata l’Esposizione “Il Tempo del Mare, allestita all’interno della Torre dell’Orologio in Piazza Fontana dal Centro Ittico Tarantino s.p.a. in collaborazione con IAMC-CNR Istituto Talassografico “A. Cerruti” e Comune di Taranto, della quale l’associazione “C.S.D.R. Le Sciaje” cura gli approfondimenti culturali e le visite guidate. Luogo quanto mai adatto alle discussioni civiche, visto che Piazza Fontana è stata per secoli principale agorà della città di Taranto, storico ruolo da ripristinare, soprattutto per una cittadinanza che sta timidamente riavvicinandosi alla frequentazione di luoghi di cultura ed alla partecipazione attiva.

Nel dettaglio, le tematiche affrontate sono state:

Il GALESO, idee di gestione per un parco naturalistico e culturale.
L’a.p.s. “Le Sciaje”, dopo sopralluoghi condotti lo scorso autunno presso sorgente e foce del fiume Galeso, in località Le Citrezze ed a ridosso dei quartieri popolari Tamburi e Paolo VI, ha ritenuto necessario dedicare alla tematica della cura e tutela del patrimonio naturalistico un momento pubblico di confronto. Al centro, il possibile ruolo da protagonista delle associazioni attive sul territorio tarantino nel portare avanti attività socio-culturali indirizzate alla gestione nonché al miglioramento della fruibilità di una delle zone più caratteristiche del nostro Mar Piccolo. Per una reale attuazione del progetto del Parco Letterario del Galeso e la creazione del “Laboratorio di Educazione Ambientale (LEA)” si rendono sempre più necessari i contributi attivi dell’associazionismo (di promozione culturale, sociale e volontariato) e delle istituzioni, locali (Comune, Provincia e Regione) e non (Stato e Comunità Europea), al fine di restituirci un luogo storico nonché peculiare della Città di Taranto: il millenario fiume Galeso, i numerosi Citri – sorgenti sottomarine di acqua dolce di origine carsica – ed un suggestivo panorama d’affaccio sul mare che merita di essere sottratto all’abbandono e all’inciviltà.
L’incontro ha visto la partecipazione attiva del WWF Taranto Onlus, curatore della mostra fotografica “Uniti per la Natura” – biodiversità a confronto tra Gambia e Riserva Regionale Orientata Oasi Palude “La Vela” di Taranto” ospitata all’interno di una delle sale della Torre dell’Orologio.

La MOLLUSCHICOLTURA TARANTINA, patrimonio storico e culturale della civiltà tarantina, nonché una delle più importanti attività produttive dei due mari, investita oggi da una grave crisi collegata alle problematiche di inquinamento ambientale. L’incontro del 29 dicembre scorso ha rappresentato un’occasione concreta di approfondimento su un’attività che da secoli è protagonista della vita sociale tarantina. Sono state poste le basi di un laboratorio di idee, con il supporto degli addetti ai lavori (era presente, tra gli altri, il Dott. Giuseppe Portacci, ricercatore CNR esperto in molluschicoltura), per contribuire alla pianificazione della possibile rinascita, indirizzata verso una produzione sostenibile, sicura e caratterizzata localmente. Durante la serata sono state numerose le visite guidate, evidenziando come la cittadinanza ricerchi con attenzione fonti di informazione attendibili per tutelare la sicurezza della propria alimentazione mostrando al contempo di riconoscere nel settore le proprie radici storiche, un motivo in più per esigerne la tutela e la valorizzazione.

“TARANTO VECCHIA E IL MARE” BENE COMUNE: idee e proposte culturali per la rigenerazione sostenibile del Centro Storico e del suo Waterfront.
Storica culla della civiltà della pesca tarantina, la Città Vecchia di Taranto versa ancora oggi in grave stato di abbandono, nonostante la moltitudine di piani di risanamento e progetti di riqualificazione presentati negli scorsi anni che, seppur hanno contribuito al restauro conservativo di zone importanti come quella di via Cava e di molti edifici storici, lasciano ancora oggi il centro storico con oltre la metà degli edifici pericolanti e inutilizzabili.
L’incontro di giovedì ha visto un acceso confronto tra cittadini, associazioni e operatori in beni culturali, urbanistica, architettura e servizi sociali finalizzato a contribuire alla possibile rinascita del centro storico, perché torni ad essere nucleo fondamentale della vita cittadina e volano di sviluppo turistico e culturale.
Particolare attenzione è stata riposta nella necessità di ripopolare il quartiere tutelandone la caratterizzazione civica, restituendogli il ruolo di “casa” dei pescatori e mitilicoltori insieme a interventi che migliorino la qualità della vita e dei servizi nel nostro centro storico, con la creazione di centri di sviluppo di cultura, arte (musei e gallerie diffuse) e artigianato locale, anche con la riscoperta di antichi mestieri e luoghi come fornaci, frantoi e piani cantinati. L’idea è quella di incentivare la partecipazione popolare ai progetti di riqualificazione, aprendo spazi per la socializzazione di idee e coniugando i bisogni reali della popolazione residente ad un’idea di sviluppo e crescita di qualità dell’offerta culturale e turistica dell’Isola di Taranto Vecchia e del suo Waterfront.

In questo primo ciclo di incontri è emersa la volontà comune di agire per il bene della vita sociale e culturale della città, riscoprendo il piacere di ritrovarsi e parlare dei temi di interesse nell’attuale dibattito cittadino.

Gli interventi di bonifica per il rilancio del Mar Piccolo, le dismissioni demaniali che ci restituiranno zone sottratte all’uso civile per più di 120 anni e la risoluzione della crisi ambientale che investe Taranto non possono essere considerati temi isolati, ma rappresentano nell’insieme la complessità delle scelte politiche e sociali su cui l’intera cittadinanza non può fare a meno di confrontarsi.

Associazione di promozione sociale “Centro Studi Documentazione e Ricerca Le Sciaje”

 

Per informazioni:

e-mail: lesciaje@gmail.com            Tel: 3889538912

 

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